La metformina (1,1-dimetilbicarbonato cloridrato) è il farmaco più prescritto a livello mondiale per la prevenzione e il trattamento del Diabete mellito di tipo 2 (T2DM). L’effetto sistemico primario della metformina è l’abbassamento dei livelli di glucosio nel sangue, principalmente attraverso una ridotta gluconeogenesi epatica.
Negli ultimi 10-15 anni ci sono stati molti studi epidemiologici che hanno analizzato una potenziale associazione dell’uso di metformina con un rischio ridotto di Adenocarcinoma del dotto pancreatico (PDAC)(effetto preventivo) o una migliore sopravvivenza dei pazienti con PDAC (effetto terapeutico). Nel complesso, la letteratura disponibile suggerisce un effetto benefico dell’efficacia preventiva e terapeutica della metformina in pazienti con Diabete Mellito di Tipo 2 (T2DM), con prove più forti per un effetto preventivo, anche se i rapporti pubblicati non sono universalmente coerenti. La maggior parte degli studi epidemiologici hanno trovato un’associazione di uso di metformina con un’incidenza ridotta di PDAC in pazienti con T2DM.
Un recente studio sul potenziale effetto della metformina sul cancro, che comprendeva 21 review sistematiche e meta-analisi che coprono 11 principali siti anatomici, ha trovato forti evidenze tra l’associazione dell’uso di metformina e una diminuita incidenza del cancro pancreatico.
Le prime evidenze precliniche di un potenziale effetto preventivo della metformina nella carcinogenesi pancreatica provengono da studi sul criceto. La somministrazione di metformina nell’acqua potabile ha impedito la carcinogenesi pancreatica indotta da N-Nitrosobis(2-oxopropyl)amine nel criceto alimentato con una dieta ricca di grassi.
Un numero sempre crescente di studi preclinici ha dimostrato che la metformina può bloccare la proliferazione cellulare e indurre l’arresto del ciclo cellulare e l’apoptosi nelle cellule tumorali. Il meccanismo potenziale dell’effetto antitumorale di metformina potrebbe coinvolgere sia azioni dirette (insulino-indipendenti) che indirette (insulino-dipendenti).
L’insulina è un peptide sintetizzato dalle cellule beta pancreatiche in risposta all’aumento dei livelli di glucosio nel plasma. In condizioni normali, l’insulina agisce come regolatore dell’immagazzinamento di energia, del metabolismo e della crescita. Il recettore IGF1 è un mediatore endocrino che regola la crescita cellulare, la differenziazione, l’apoptosi e la trasformazione maligna.
I livelli di insulina sono stati correlati a una prognosi sfavorevole nel cancro al seno e l’iperinsulinemia persistente riduce i livelli di IGF Binding Protein 1 (IGFBP-1), aumentando così le concentrazioni bioattive di IGF1. Livelli più elevati di IGF1 sono stati correlati alla dimensione del tumore e al coinvolgimento dei linfonodi.
L’uso di metformina, tuttavia, è stato associato a una diminuzione del rischio di cancro al seno ER-positivo (HR 0.86; 95% CI 0.70-1.05), e questa associazione è stata più rilevante per una durata più lunga ( 10 anni) di uso di metformina (HR 0.62; 95% CI, 0.38-1.01; P per trend = 0.09).
Conclusioni
Sono molti gli studi epidemiologici, preclinici e clinici, effettuati e in corso, che lasciano ben sperare in un futuro uso della Metformina, come coaudiuvante, nella cura del cancro.
Scritto da:
Patrizia Secreti, Esperta in farmacovigilanza con la passione per la ricerca clinica. Scrive per un blog di Ricerca Clinica, per il blog della sua parafarmacia e del suo sito di consulenza farmaceutica.
Fonti
Eibl G, Rozengurt E. Metformin: review of epidemiology and mechanisms of action in pancreatic cancer. Cancer Metastasis Rev. 2021 Sep;40(3):865-878. doi: 10.1007/s10555-021-09977-z. Epub 2021 Jun 17. PMID: 34142285; PMCID: PMC8556217.
Cejuela M, Martin-Castillo B, Menendez JA, Pernas S. Metformin and Breast Cancer: Where Are We Now? Int J Mol Sci. 2022 Feb 28;23(5):2705. doi: 10.3390/ijms23052705. PMID: 35269852; PMCID: PMC8910543.